Il mio bimbo l’anno scorso si addormentava tra le dieci e le undici di sera. Casa nostra infatti, proprio nell’ora in cui sarebbe dovuto cadere tra le braccia di Morfeo, sembrava un campo di battaglia. Iaia non ne voleva sapere di andare a dormire presto, voleva giocare con me e poi aspettare papà (pendolare To-Mi, figurarsi!). Per cui sera dopo sera, a furia di dominare il sonno, era diventato un maestro della procrastinazione. Aveva preso i ritmi folli delle famiglie – come le chiamo io “spagnole” – e le cattive abitudini si erano radicate in lui; ritornare in cucina a chiederci il pane dopo aver mangiato chili di passato di verdura prima, fare le capriole sul letto e ancora e ancora…Quando mi capitava di confrontarmi con le mamme da famiglia “nordica” che mi dicevano: i miei figli vanno a letto tra le otto e le nove, scattava in me un turbinio di invidia e di ammirazione.
Quest’anno è cambiato tutto. MATERNA, la parola magica che piace tanto alle mamme (almeno a me). Più tempo, più regolarità, più serenità, più tutto.. Tornata a casa dalle mie splendide vacanze zen, all’insegna del motto no tecnology, si natura e relax, ero letteralmente angosciata all’idea di ritornare ai ritmi folli dell’anno precedente. Molte persone sagge cercavano di rassicurarmi dicendomi che Iaia non avrebbe protestato ad andare a dormire presto la sera, svegliandosi alle sette la mattina. Ma io non mi fidavo, conoscevo i miei polli. Cosi mi sono spremuta le meningi e ho cercato di adottare qualche piccolo metodo per creare una nuova dinamica familiare all’insegna della calma e della tranquillità. Ma il mio piano necessitava di piccoli aiuti esterni a partire dalla nonna fino ad arrivare al babbo. Cosi per prima cosa chiesi alla mia santa suocera di mettere in ordine i giochi della stanza di Iaia insieme a lui e di anticipare l’ora della pappa, 18,30 – come le famiglie nordiche 😉 – . Poi chiesi al pendolare di cercare di contenere la gioia nel vederlo, cioè di non scuoterlo sopra e sotto come faceva prima (di certo quando si tratta di gioia non va contenuta troppo). In seguito sfoderai la mia creatività e immaginazione. E così ecco qui lo schema della nanna, che per altro ho utilizzato anche per la cacca, ma questo è un altro capitolo della saga…;) Serve al tuo bimbo – ma anche a noi genitori – a dare regolarità agli orari della nanna. La sera infatti è per molti una fase della giornata critica, pagheresti oro per avere intorno a te pace e tranquillità. Si può utilizzare per altre situazioni – come il passaggio dal pannolino al vasino – o per fare addormentare il tuo bimbo in autonomia. Questo tipo di schemi, immagini abbinate a colori e altri spunti di natura visiva, sono spesso utilizzati nella didattica dei bambini che soffrono di autismo, in cui la comunicazione avviene principalmente attraverso la vista. In questo caso si utilizzano per strutturare ed organizzare tutte le fasi della giornata.
Beh, ora passiamo ai fatti. Se volete ricrearlo o trarne spunto vi segnalo l’occorrente e le istruzioni di montaggio:
OCCORRENTE
- pezzo di cartone da scatolone o cartoncino
- forbici
- matite e penna nera
- adesivi colorati
- stampini o colori
- macchina fotografica istantanea (io ho usato una polaroid snap)
- biadesivo per attaccare le foto
- bucatrice
Ho foderato un pezzo di cartone da scatolone con la carta da pacchi color avana, in modo che le foto risaltassero di più. La rigidità del cartone mi ha infatti aiutato a creare un quadro da appendere. Ma se volete potete utilizzare un cartoncino colorato. Ho creato una cornice con i timbrini a cuori e a stella. Ho attaccato degli adesivi a tema da applicare a lato delle immagini per rendere il tutto più colorato e goioso. Ho scritto poi a lato di ogni foto la situazione, ve le segnalo se non si vedessero bene nelle immagini: FARE LA PAPPA, GIOCARE, METTERE IL PIGIAMA, BERE IL LATTE, LEGGERE UNA STORIA, LAVARE I DENTI, FARE LA NANNA!! Contate che io ho dato questa impostazione, ma è adattata alla nostra vita quotidiana e alle nostre necessità.. Aggiungo che non è necessario scrivere l’ora siamo noi che dobbiamo dare la regolarità ai bimbi, non l’orologio ;). Infine per appenderlo ho praticato dei fori ai lati in alto per far passare un nastro o un filo. E’ divertente realizzarlo insieme al vostro bimbo – se potete – e farglielo colorare e abbellire come meglio credete!!