Il rapporto tra bambini e tecnologia, oddio, è un argomento troppo delicato e insidioso per essere affrontato con leggerezza. Ma siccome cattura il mio interesse, vorrei condividere con voi, mamme, papà e nonni, le considerazioni e le informazioni che ho acquisito nelle mie “immersioni” di lettura a riguardo. Ho citato i nonni, perchè sono i peggiori. Un tempo avevano difficoltà persino ad inviare un sms dal vecchio Nokia ed ora, che hanno scoperto lo smartphon e il tablet, possiedono tutte le ultime App all’avanguardia di giochi per bambini. E non vedono l’ora di utilizzarle con i nipoti. Ma fin qui nulla di male; i nonni sono dei santi, per cui li perdoniamo.
Torniamo a noi e facciamo una piccola premessa per iniziare con il piede giusto, non vorrei inimicarmi qualche mamma ;). Lo confesso, a mio figlio faccio guardare la televisione ed ascoltare le canzoncine con tanto di video dimostrativo, essendo io madre imperfetta 😉 e amante della tecnologia. Si, sono creativa, amo qualsiasi oggetto handmade, scrivere a mano, cucinare senza il Bimby, ma allo stesso tempo mi piacciono gli strumenti tecnologici, se utilizzati con criterio e creatività. Detto questo, penso che mio figlio abbia assorbito questa mia predisposizione. E sta a me limitarla, proponendogli valide alternative alla TV e al tablet. Per cui giochi (a me non mancano), libri e attività all’aria aperta. Quando proprio non voglio accendere Peppa Pig la sera, appena arrivata a casa dal lavoro, porto il mio bimbo a giocare a palla giù in cortile. Ora che è estate si può fare. Altrimenti lo coinvolgo in casa con un palloncino o nelle attività della cucina, mentre faccio da mangiare. Mi rendo conto che i bambini, dopo essere stati tutto il giorno all’asilo, la sera arrivano stanchi come noi adulti e vorrebbero “staccare”, come dice mio marito. E la televisione fa proprio questo. Come sostiene lo studioso Hans Magnus Enzensberger, “la televisione è un farmaco per sospendere l’azione del cervello. Lo si usa, anche coscientemente, per sfuggire ai problemi. Una specie di Valium”¹.
La nozione che ho letto di recente sull’argomento Tv che mi ha più impressionata è stata la ricerca di un professore di Pediatria all’Università di Washington, un certo Dimitri Christakis ². Egli sostiene che la televisione provoca nei bambini piccoli un ritardo nel linguaggio. Per ogni ora trascorsa davanti alla TV, infatti, il bambino è esposto mediamente a 500-1000 parole in meno da parte degli adulti. Dato impressionante! Inoltre Christakis attribuisce all’uso sconsiderato della televisione anche altri tipi di disturbi, come il deficit dell’attenzione. Tema trattato un milione di volte..
Detto ciò, io mi sono data qualche regola – a mio parere fondamentale – che cerco di seguire per limitare l’uso eccessivo della televisione. Spero possa esservi utile:
- Evitare la tv prima di andare all’asilo e a scuola, a ridosso dell’ora della nanna e durante i pasti.
- Abituare il bambino a programmi educativi, tipo documentari e film animati classici, che siano tranquillizzanti (evitare scene forti e di violenza), utilizzando magari il videoregistratore e il dvd. Se possibile, guardare insieme la televisione, interpretando e filtrando ciò che si vede insieme ai bambini. E’ fondamentale sorvegliare il meccanismo di trasmissione delle informazioni che arrivano al bambino per evitare la classica omologazione.
- Abituare i bambini ai libri per creare un’alternativa. Molte mamme mi dicono che i loro figli non amano leggere. Questo perchè non sono abituati, nessuno esce dalla pancia della mamma “lettore”. Abituateli fin da piccolissimi ai libri, alle immagini illustrate, alle filastrocche.
- Fare ascoltare la musica. A proposito vi consiglio la web tv Coccole Sonore. Ha un canale you tube, ma è anche disponibile in cd audio. Per le canzoni in inglese utilizzo i canali Super Single Songs e LittleBabyBum. Validissimi! Io ho creato una playlist con le canzoni dedicate al mio bimbo, in modo che una volta acceso you tube, non possa vedere erroneamente altri video non adatti a lui.
- Educare al gioco creativo, all’aria aperta, alle passeggiate, allo sport, alla socializzazione.
Ultima cosa: stare a spiegarvi quanto sia importante il gioco per il bambino in poche parole sarebbe riduttivo. La filosofia Mummybook dice tutto!!
- Hans M. Enzensberger, Il mago dei numeri, Einaudi, Torino, 1997
- Dimitri A. Christakis, Early Television Exposure and Subsequent Attentional Problems in Children. PEDIATRICS Vol. 113 No. 4 April 2004