Chi è Mummybook?
MI PRESENTO: MI CHIAMO MUMMYBOOK
Mi presento: mi chiamo Mummybook. Sono mamma di Iaia (nome d’arte), ex architetto, con la passione per il design, i giochi e i libri, e per qualunque cosa abbia a che fare con la creatività. Mi piace uscire all’aria aperta con il mio bimbo appena posso evadere dalla città. Il mio sogno nel cassetto è proprio quello di andare a vivere in un luogo dove poter ritrovare il contatto con la natura. Ma per ora è impossibile, mio marito pendola, nel senso che è un pendolare ;). Chissà un domani…
Mummybook nasce nel mio ex concept store, tra giocattoli educativi e oggetti di design per mamme e bambini. Io lo considero come una sorta di diario che sintetizza tutte le mie esperienze, di imprenditrice e di mamma. Mummybook vuole incentivare e sensibilizzare le mamme sul tema del gioco. Parla infatti di giochi educativi e di libri, di attività all’aria aperta, di laboratori didattici e creativi. Ma è anche: consigli utili sullo svezzamento, piccole ricette di cucina e una rubrica chiamata “spunti salvavita”.
Quelli che ho chiamato spunti salvavita è un piccolo diario di racconti di vita famigliare, che possono inspirare qualche insegnamento..Come quella volta che mio figlio mi ha chiusa fuori di casa, con le mie chiavi dentro. Mi chiedo come non mi abbia assalita il panico. Me sa la sono cavata usando la creatività. Se siete curiosi di sapere come è finita qui sotto potete trovare la storia per intero. Buona lettura!
Da poco sto curando il mio canale you tube con recensioni di giochi educativi in collaborazione con un distributore ed un negozio di giocattol. Amo giocare e trasmettere agli altri la voglia di giocare!
“Dopo una splendida passeggiata fuori nel mio giorno libero, mio figlio ha pensato bene di chiudermi fuori di casa. Solo che le chiavi erano dentro insieme a lui. Panico totale. Per prima cosa, quando ho visto che la borsa era con me, ho afferrato il cellulare e ho chiamato tata Angelica. Prima chiamata: non ha risposto – aiuto – seconda: neanche, terza: risponde, corri a portarmi le chiavi! La mia fortuna è stata che il piccolo, dal momento della chiamata, è dovuto stare alone in casa solo un quarto d’ora, perchè il nostro angelo è arrivato subito con le chiavi. Ora dico solo, ma in quel momento mi è sembrato un secolo. In seguito a numerosi tentativi da parte di Iaia di aprire la porta (una tenerezza, se ci penso ora mi viene da piangere), ho scoperto che da dentro lui poteva sentire la mia voce, per cui non l’ho lasciato solo neanche un minuto. Abbiamo creato una situazione di gioco. Ho osservato bene l’interno della mia borsa: pensa Carol, pensa! Come potrei comunicare con lui in modo più efficace delle semplici canzoncine che gli ho appena intonato? Mi è venuto in mente di passargli qualcosa sotto la porta. Per cui mi sono armata di carta e penna (la penna non deve mai mancare nella borsa di una donna) e ho iniziato a disegnare tutto ciò che mio figlio mi commissionava da dentro. Il risultato finale: qualche Peppa Pig, il treno Bob e numerosi Barbapapà. Meno male che me la cavo con il disegno, tanti anni di architettura saranno serviti pur a qualcosa ;). La gioia di quando ho aperto la porta e ho potuto riabbracciare Iaia, non ve la sto a raccontare…