Una storia-gioco per fare la nanna
L’asinello carrillon di mio figlio è rimasto a godersi l’aria fresca della montagna, per cui, tornata a casa, ho deciso di donargli un pupazzo carrillon con le sembianze di un ippopotamo, anche per fargli “cambiare musica”.
Poi ieri, erroneamente convinta che bastasse la novità a farlo calmare dall’inquietudine del rientro dalle vacanze, ho inventato una storia per farlo rilassare e addormentare (impresa ardua in questi giorni).
Il racconto fa più o meno cosi: “C’era una volta un ippopotamo azzurro che viveva in Africa, nello Zimbabwe. (A mio parere è importante dare ai bimbi una collocazione geografica nei racconti, anche se può sembrare superfluo.) L’ippopotamo aveva un uccellino sul sederino (a questo punto lo faccio sdraiare a pancia in giù – evviva ce l’ho fatta – e gli appoggio la mano sul sederino. Lo trova molto divertente!) che mangiava gli insettini – mosche, zanzare e vespe – che disturbavano tutto il giorno il povero ippopotamo. (A questo punto faccio finta di prendere gli insetti dandogli dei piccoli pizzicotti sulla schiena, e accendo il carrillon). Se vedo che è ancora molto arzillo, o riattacco con la stessa storia o invento una continuazione. L’importante è il finale: l’ippopotamo e l’uccellino si devono addormentare, e anche tuo figlio..
Buona nanna a tutti!
(brand del carrillon: Moulin Roty collection Les papoum)
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